Da anni nel terrazzo sovrastante l'appartamento che occupo in affitto sono state dismesse le vasche in eternit destinate alla raccolta dell'acqua per gli usi domestici. Il proprietario non ha provveduto a farle rimuovere (coesistono assieme alla mia anche le vasche degli appartamenti sottostanti, anch'esse da tempo dismesse). Nell'anno 2009 mia moglie è stata afflitta da un tumore al seno e ha dovuto subire una mastectomia con gravi refluenze fisiche e psicologiche. Quali strumenti ho a mia disposizione per pretendere la rimozione delle vasche ed un eventuale risarcimento per quanto accaduto?
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Il problema dell'eternit nei condomini è sempre più di attualità, man mano che gli edifici invecchiano e l'amianto largamente utilizzato nel passato, in edilizia, diventa sempre più pericoloso in virtù del degrado che ne consente la diffusione sotto forma di polveri.
Il caso di cui Lei mi riferisce, comunque, presenta due aspetti ben distinti.
- Per quel che riguarda i problemi medici patiti da Sua moglie non è detto che siano riconducibili all'amianto, anzi a prima vista sembrerebbe abbastanza improbabile perchè i tumori causati dalle micidiali polveri di questo elemento solitamente sono di diversa natura e colpiscono soprttutto l'apparato respiratorio; in ogni caso, la relazione tra la presenza dei manufatti in eternit e l'insorgere della malattia andrebbe rigororosamente provata, quindi necessita di serie indagini e perizie di natura medico-legale.
- Per quel che riguarda la rimozione dei serbatoi in eternit, invece, sarà necessario avvisare l'ASL e l'Amministratore del condominio (se c'è); in seguito ad un sopralluogo sarà quindi verificata la pericolosità o meno dei manufatti, che andranno rimossi qualora l'eternit sia deteriorato e quindi sia presente il rischio di rilascio di fibre e polveri nell'ambiente.
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