Contatori GAS su fondo altrui - vogliamo chiudere il cortile ma i vicini chiedono la chiave per accedere ai contatori. Buongiorno, sono comproprietario con altri di una corte privata antistante i fabbricati. Tale corte è rimasta per molti anni priva dei cancelli e pertanto aperta. Dei vicini negli anni (meno di venti), senza alcuna autorizzazione ne' verbale ne' scritta, hanno posizionato sul muro del loro fabbricato ricadente sul nostro fondo dei contatori del gas. Nel frattempo noi condomini abbiamo chiuso con cancelli l'ingresso alla corte e in automatico i vicini si sono fatti avanti richiedendo le chiavi per poter accedere ai loro contatori per letture o manutenzioni. Visto che loro non possiedono proprietà o diritti sul cortile medesimo, siamo obbligati a consegnare le chiavi oppure possiamo intraprendere azioni volte alla tutela della nostra proprietà?
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Contatori GAS su fondo altrui - vogliamo chiudere il cortile ma i vicini chiedono la chiave per accedere ai contatori.
Da quel che mi riferisce direi che potete senz'altro agire per i vostri diritti, anzi ritengo sarebbe decisamente il caso che lo facciate anche velocemente, senza perdere tempo ulteriore, perchè il diritto per certi versi è già oggi indebolito e in assenza della appropriata reazione giudiziaria potrebbe essere in poco tempo definitivamente compromesso.
La situazione descritta, infatti, indica già la presenza di un possesso pluriennale da parte dei vicini; possesso pubblico e pacifico, peraltro, perchè nessuno ha mosso un dito per impedire che venissero montati i contatori, ne' ha proposto azione giudiziaria per chiederne la rimozione. Già questo implica che in caso di chiusura del cancello che impedisca l'accesso ai contatori medesimi, i vicini potranno adire il Tribunale competente per zona, dando vita ad una azione possessoria, con la quale un Giudice vi imporrà di consegnar loro una chiave, a tutela del possesso vantato sul vostro cortile e dimostrato dalla pacifica presenza sul muro (e da molti anni) dei contatori.
Oggi è ancora possibile, invocando la normativa del Codice Civile, agire per far dichiarare l’inesistenza di diritti affermati dai vicini sul suolo di vostra proprietà e, sussistendo turbative e molestie, chiedere che se ne ordini la cessazione, oltre la condanna al risarcimento del danno. Ovviamente però, più tempo passa, più il possesso delle controparti troverà consolidamento, fino a diventare definitivo e permettere loro di invocare l'acquisto di una vera e propria servitù a favore della loro proprietà e gravante sulla vostra.
Abbiate presente che non basta una semplice lettera o diffida per interrompere il possesso; la giurisprudenza ha ormai abbondantemente chiarito che bisogna dar vita ad una vera e propria azione giudiziaria.
Vedo - comunque - che Lei mi scrive da Napoli; dal momento che in tale città (come anche a Roma e Milano) ricevo personalmente i lettori del sito che ne facciano richiesta, se vuole sarà possibile approfondire meglio di persona, tramite un incontro in studio (basterà utilizzare il banner presente qui sotto "Clicca qui per trovare l'Avvocato più vicino").
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