Affitto in nero: università di Cosenza, migliaia di studenti rischiano multe fino ad oltre 2000 EURO

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Nuova iniziativa contro gli affitti in nero. 


Stavolta tocca agli studenti dell'Università della Calabria e ai proprietari di casa che nel corso degli ultimi cinque anni li hanno tenuti nei loro immobili. Negli ultimi giorni infatti a circa trentamila studenti fuori sede è arrivata o sta per arrivare una email contenente una comunicazione della Guardia di Finanza, in cui si chiede agli stessi di compilare e consegnare un modulo nel quale, tra le altre cose, andrà specificato:

  • dove hanno abitato negli anni 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014
  • l'indirizzo di tutti gli immobili in questione
  • l'ammontare del canone di locazione pagato
  • la modalità di pagamento del canone medesimo
  • l'esistenza o la non esistenza di un contratto di locazione regolare

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consulenza

 La mail non è spedita direttamente dalla Guardia di Finanza ma dal direttore del Centro residenziale dell’Unical, la struttura che assegna gli alloggi istituzionali del Campus agli studenti. Il problema è che gli alloggi in questione sono solo duemila, ma gli universitari fuori sede sono molti di più per cui è fatale che debbano trovare alloggio altrove, nei pressi dell'università, in provincia di Cosenza.

 

La comunicazione della Guardia di Finanza spiega come l'incrocio dei dati forniti dall'Università degli Studi di Rende (UNICAL) con i dati presenti nelle banche dati in uso al Corpo abbia evidenziato che negli ultimi cinque anni i destinatari della mail sono stati domiciliati in Rende/Cosenza o comunque nei Comuni vicini all'Università; da qui la richiesta di compilare e consegnare il questionario entro e non oltre venti giorni dalla ricezione dello stesso

 

Viene altresì specificato che il destinatario del questionario non è responsabile della violazione tributaria sorta e non incorre in sanzioni amministrative; sanzione che invece ci sarà - e molto salata - in caso di omessa collaborazione: la mancata ottemperanza all'invito comporterà infatti una sanzione amministrativa da un minimo di 258,00 a un massimo di 2.065,00 EURO, ai sensi dell'art. 11, comma 1 D.Lgs 471/97.

 

Questi i fatti, come riportati dalla stampa (Fonte: http://www.corriere.it/cronache/14_novembre_06/affitti-nero-finanza-arruola-via-mail-studenti-fuorisede-ae2d776c-659a-11e4-b6fa-49c6569d98de.shtml )

 

Qualche breve considerazione si impone.

 

Lo scopo dell'operazione in corso è - ovviamente - quello di far emergere l'affitto in nero che gravita attorno al Campus di Cosenza, e su questo ovviamente non si può che essere d'accordo.

 

Come tante altre volte, però, in materia di affitti in nero le misure poste in essere sembrano destinate a produrre situazioni grottesche e ingiuste anche nei confronti di persone del tutto estranee a qualsiasi intenzione di frodare il fisco.

 

I primi a rischiare sono proprio gli studenti. Per qualche strana ragione si è deciso di trasmettere questo importante invito della Guardia di Finanza tramite delle semplici email. Ma una email non è una notifica fatta dall'Ufficiale Giudiziario, non è una raccomandata con ricevuta di ritorno e non è nemmeno una PEC; è un semplice messaggio spedito da un server di posta, che non fornisce nessuna sicurezza di essere stato letto, che magari può finire nello spam o può perdersi nei meandri cibernetici dello spazio telematico: come si fa ad affidare ad uno strumento così insicuro una comunicazione così importante? Come farà l'Amministrazione Finanziaria ad essere sicura che gli studenti abbiano ricevuto l'invito, prima di sanzionarli con somme che vanno fino a quattro milioni delle vecchie lire?


C'è il serio rischio che vengano colpiti migliaia di ignari ragazzi, assolutamente all'oscuro di tutto (e che la cosa alimenti un successivo contenzioso, a meno che non si decida di pagare la sanzione tout court, rinunciando a difendersi). Tali ragazzi, alla fine, avranno subito sia il danno che la beffa: prima pagando un affitto in nero e poi venendo sanzionati per non aver consegnato un questionario di cui non sapevano niente.

 

Poi, ovviamente, saranno colpiti i proprietari che hanno fittato in nero. Questo è giusto, perchè le tasse vanno pagate: ma possibile che non vi sia mai un modo più acconcio per ottenere tale risultato?

 

Ultima annotazione: le notizie date dalla stampa, con riferimento al questionario, parlano solo di ipotesi di locazione; possibile che non venga nemmeno ipotizzata l'eventualità di un comodato? La cosa mi pare strana: esistono amici, parenti, che possono essere stati semplicemente ospitati, e ciò pare che sia ancora permesso se non è saltato qualche articolo del Codice Civile a mia insaputa negli ultimi anni. In ogni caso, se qualche lettore fosse in possesso della documentazione a lui spedita e potesse trasmettermene una copia gliene sarei grato.

 

Avv. Michele D'Auria - Consulenza legale online e on site

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Commenti: 2
  • #1

    Girolamo (lunedì, 17 novembre 2014 23:24)

    Buonasera,
    Mi chiamo Girolamo e sono uno di quegli studenti a cui è stata spedita la mail! Ho vissuto a Cosenza per 2 anni con contratto regolarmente registrato. Ad oggi però non riesco a trovare uno dei due contratti in questione e nel questionario vi è l'esplicita richiesta di allegare copia del contratto. Come devo comportarmi?

  • #2

    studiolegaledauria (martedì, 18 novembre 2014 10:34)


    Se il contratto era regolarmente registrato basterà chiederne copia all'Ufficio del registro (ovviamente le spese saranno a Suo carico).

    Si, lo so che può sembrare una follia: se l'Amministrazione Finanziaria è già in possesso del contratto (che è registrato, quindi lo hanno loro... ) perchè glielo chiedono di nuovo? Ma soprattutto, la mail non doveva essere spedita solo a chi aveva usufruito di affitti in nero?

    Purtroppo, in pratica, va così.

    In realtà tutta l'operazione in corso presesenta delle criticità dal punto di vista giuridico.

    -1) In primo luogo la forma di notificazione dell'invito e del questionario non garantisce alcuna tracciabilità: come farà l'Amministrazione Finanziaria a dimostrare che la mail sia stata effettivamente ricevuta? Da quando decorrono i venti giorni per l'irrogazione delle sanzioni, se non vi è certezza della ricezione?

    -2) In secondo luogo, come mai l'invito specifica che non vi saranno sanzioni a carico degli studenti? In realtà l'imposta di registrazione di norma va divisa al 50% tra proprietario e conduttore, quindi anche lo studente che abbia usufruito di locazione in nero ha evaso; inoltre l'Amministrazione Finanziaria chiede l'imposta di registrazione non pagata ad entrambi, dato che per legge sia il proprietario che il conduttore sono solidalmente tenuti al pagamento dell'intera somma evasa, salvo diritto di rivalsa tra di loro successivamente al pagamento.

    Non mi meraviglierei affatto se, dopo la consegna del questionario, anche allo studente arrivasse una sanzione da pagare. Ciò in effetti non sarebbe in contraddizione con quanto comunicato con l'avviso, in quanto la sanzione non sarebbe effetto dell'accertamento in corso (che riguarda i proprietari) ma sorgerebbe dall'autodenuncia dello studente il quale dichiari di aver usufruito di affitto in nero e non abbia provveduto al pagamento della sua quota di imposta di registrazione.

    In conclusione, per rispondere al Suo quesito:

    -1) Come detto, può farsi rilasciare copia del contratto registrato (magari provi prima a chiedere al Proprietario, dovrebbe averne una copia anche lui).

    -2) In ogni caso ho dei dubbi che le sanzioni eventualmente irrogate sarebbero legittime, ma ovviamente non posso consigliarLe (e non Le consiglio!) di omettere l'invio del questionario a cui è tenuto ex lege, anche perchè in ogni caso la sanzione Le arriverebbe e ci sarebbe necessità di opporsi ad essa. Il vero problema sorgerà per tutti quegli studenti che - a differenza Sua - non hanno ricevuto l'invito della Guardia di Finanza e il relativo questionario, e che perciò si vedranno arrivare una sanzione assolutamente inaspettata.

    Le ricordo comunque che lo Studio opera in tutta Italia per cui, se la questione è ancora attuale e se Lei lo ritiene opportuno, si potrà organizzare un incontro con il Collega più vicino alla zona dove Lei abita (a Cosenza o nel resto d'Italia); così potrà spiegare meglio i dettagli della situazione.

    Se possibile tecnicamente sarò presente anche io, in videoconferenza, così potrà parlare anche con me.

    Ci tengo a precisare che l'incontro in studio non Le costerà nulla.

    Se vuole che Le fissi un appuntamento mi faccia sapere.